Dai diamanti non nasce niente
L’ultima settimana di luglio, per il Clan della Rocca è stata ricca di intense emozioni.
Dopo un’intera notte in viaggio, un po’ di relax, acqua non potabile e sassi scivolosi a Santa Marinella, il Clan della Rocca si è diretto a Roma.
I ragazzi hanno montato le tende nello splendido parco del convento delle suore di Sant’Anna.
Il motivo di questo viaggio? Prestare servizio alla Casa di KIM, che ospita numerosi bambini e ragazzi malati, provenienti dai alcuni dei Paesi più poveri del mondo, in cui la sanità non è abbastanza sviluppata, purtroppo.
Per il diritto alla cura dei bambini malati
L’associazione è nata da un gruppo scout che faceva regolarmente servizio in Albania, in un orfanotrofio a Valona, nel periodo della guerra. Spinti dallo spirito di aiuto e del non stare fermi a guardare, questi ragazzi scout hanno portato un bambino a Roma, dove è stato accudito da una rete di persone e dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
“Chissà quanti altri bambini ci sono nel mondo che non hanno accesso alle cure mediche?”: nasce così KIM.
(scopri Kim qui https://www.associazionekim.it/ ).
Ma perché il Clan ha scelto di vivere il servizio in modo così profondo? Ce lo racconta Marta, ecco le sue parole al ritorno da questa esperienza.
“I motivi sono diversi, ma ciò che è certo è che il servizio permette di rendersi conto del valore del singolo nel mondo e di scoprire realtà con cui solitamente è difficile venire a contatto.
Il servizio a cui abbiamo preso parte in questa associazione era molto vario.
Una parte del servizio prevedeva un’ allegra e ben pensata animazione per i bimbi in cura. Ogni giorno c’era un tema diverso: dalla musica alla scienza, dal riciclo all’artigianato e alla natura.
Ci siamo anche dedicati a diverse opere di lavoro manuale per rendere Casa di Kim più accogliente, per esempio rastrellando gli aghi di pino caduti dal giardino o pulendo le aree comuni.
Volevamo lasciare qualcosa ai bambini, ma siamo finiti per imparare noi qualcosa
Con i loro sorrisi sinceri ci hanno fatto vedere un mondo diverso dal nostro, ma ricco di quegli importanti valori che il Clan condivide, come l’amicizia, il rispetto, la sincerità.
Di Clan abbiamo dedicato anche due sere alla scoperta della meravigliosa città di Roma accompagnati da un ragazzo del Kosovo che abita da Kim. Insieme a lui abbiamo passato momenti di gioia e allegria, riuscendo a strappargli un sorriso e mostrandogli che nonostante le difficoltà c’è sempre una luce dopo il buio.
Insieme abbiamo condiviso momenti unici e irripetibili in questa settimana: un paio di totemizzazioni, ma soprattutto la firma della Carta di Clan.”
La firma dell’impegno è un momento estremamente significativo nella vita dei Rover e delle Scolte. Questi, firmando, promettono di fare del proprio meglio per portare avanti quegli obiettivi, valori e impegni che insieme al Clan interno hanno deciso di portare avanti.
Una parte del cuore sarà sempre di KIM
Concludiamo con le parole di Paolo Crespa, ex capo scout e ora direttore di Kim, che parlando con noi ha voluto citare Fabrizio De Andrè:
“Dai diamanti non nasce niente, ma dal letame è proprio vero che nascono i fiori.
E questi bambini sono i fiori più belli e colorati che io abbia mai incontrato.
Nati e cresciuti tra guerre e povertà, non hanno perso il sorriso e ogni giorno lottano insieme alle proprie famiglie per sopravvivere.”
Grazie KIM.
Per averci fatto sorridere e piangere.
Grazie per averci dato la possibilità di conoscere noi stessi, la nostra Comunità e il Mondo.
Grazie ai bambini, alle mamme, a tutti i volontari.. avrete sempre un pezzo del nostro cuore.
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